Schema del ricevitore usato da Schmidt nel 1928 per captare gli SOS della Tenda Rossa. La griglia tenuta positiva per aumentare la corrente anodica.
Umberto Nobile (Nato a Lauro, in provincia di Avellino, Campania, 21 gennaio 1885 – Morto a Roma, 30 luglio 1978) è stato un generale, esploratore, ingegnere e accademico italiano.
Fu docente di Costruzioni aeronautiche dell’Università degli Studi di Napoli Federico II per oltre trent’anni, nonché direttore dello Stabilimento militare di costruzioni aeronautiche a Roma dal 1919 al 1928 e generale del Corpo del Genio aeronautico ruolo ingegneri dell’Aeronautica Militare. Nobile è stato uno dei pionieri e delle personalità più elevate della storia dell’aeronautica italiana; divenne famoso al grande pubblico per le sue due trasvolate in dirigibile del Polo Nord, compiute nel 1926 a bordo del dirigibile Norge e nel 1928 a bordo del dirigibile Italia, quest’ultima conclusasi in tragedia.
La Tenda Rossa
A tragitto quasi del tutto completato, quasi in vista delle isole Svalbard, il dirigibile Italia si schiantò sui ghiacci per cause mai completamente accertate. La cabina di comando rimase incastrata sul ghiaccio con dieci uomini (Nobile, Zappi, Mariano, Viglieri, Biagi, Behounek, Malmgren, Cecioni, Trojani, Pomella morto nell’impatto) e Titina, la cagnetta del generale, mentre il resto del dirigibile (l’involucro con l’idrogeno e la grande trave chiglia sottostante contenente gran parte del carico), reso più leggero, riprendeva quota portando con sé altri membri dell’equipaggio destinati a scomparire per sempre (Pontremoli, Arduino, Ciocca, Lago, Alessandrini e Caratti). Nobile riportò gravi ferite a un braccio e a una gamba, al punto da dover essere sistemato in un sacco a pelo, dove rimase fino all’arrivo dei soccorsi.
I superstiti, fortunatamente, si trovarono circondati di materiali caduti con l’impatto o gettati eroicamente da Arduino dall’aeronave, tra i quali cibo, una radio e la famosa Tenda Rossa (che in realtà era di color argento, colorata di rosso con dell’anilina, sostanza usata per le rilevazioni altimetriche), entro la quale si adattarono a vivere per sette settimane.
Fortunatamente un radioamatore riuscì a captare un segnale radio di soccorso dei superstiti e venne lanciata una vasta spedizione internazionale di soccorso polare, finché un idrovolante pilotato da Umberto Maddalena avvistò la Tenda Rossa. Poco meno di un mese dopo l’incidente Nobile fu il primo superstite ad essere portato in salvo con un piccolo aereo svedese comandato dal tenente svedese Lundborg. Quando il pilota ritornò a prendere gli altri, precipitò egli stesso, rimanendo a sua volta imprigionato tra i ghiacci. In totale perirono otto persone dell’equipaggio dell’Italia; lo stesso Amundsen morì, scomparendo per sempre, mentre volava su quelle gelide isole per prendere parte alle ricerche dei dispersi. Solo il 12 luglio 1928 il rompighiaccio sovietico Krassin raggiunse gli altri superstiti e li trasse in salvo. A capo della squadra di soccorso era Rudol’f Lazarevič Samojlovič.